si apre in una nuova finestra
Sam Trump
Sam Trump, musicista jazz, Bronzeville, Chicago. Scattata con iPhone 12 Pro da Lawrence Agyei.
Per celebrare il Black History Month, Apple ha coinvolto più di 30 fotografi e fotografe della comunità nera per condividere con il mondo la loro prospettiva sulla propria città, fotografandola con iPhone 12 Pro. In tutti gli Stati Uniti, hanno immortalato le persone e gli angoli delle città che meglio rappresentano la comunità locale.
iPhone 12 Pro ha consentito a Julian James, fotografo di Washington, D.C., di allargare il mondo attorno ai suoi soggetti. “iPhone è la mia fotocamera preferita perché ce l’ho sempre in tasca e posso portarlo ovunque” dice. “Di solito scatto in 50 millimetri perché è il formato che più si avvicina all’occhio umano. Voglio che le mie fotografie corrispondano il più possibile a ciò che vedo naturalmente, e i risultati che ho ottenuto con l’ultra-grandangolo di iPhone 12 Pro mi hanno davvero sorpreso.”
Washington, D.C. Il quartiere Bronzeville di Chicago. Manhattan Beach nel sud della California. Il centro di Detroit. Il Bronx a New York. Cinque fotografi ci mostrano uno scorcio delle loro comunità.
Black è tutta una varietà di tonalità della pelle, tipi di capelli, suoni, lingue, dialetti e culture. In realtà è più uno spettro. Persone nere da ogni angolo degli Stati Uniti e del mondo vengono a Washington, D.C. per studiare, lavorare, fare politica. E tutte portano con sé la propria cultura. È un grande crogiolo di diversità. A D.C. vivono tantissimi africani occidentali e la più grande popolazione etiope fuori dall’Etiopia, persone che arricchiscono il tessuto culturale nero. Poi ci sono i nativi di Washington, che hanno creato la musica Go-Go, lanciato tendenze della moda e perfino dato vita alla cultura della bicicletta. Tutti contribuiscono a questo melting pot. La diversità nella cultura black, e in particolare a D.C., è ciò che ho voluto cogliere in queste immagini di Nate, Taryn e Chris. Sono davvero persone uniche e differenti da ogni punto di vista: dal senso dello stile alla consistenza dei capelli, fino al retaggio culturale.
Nate ha una grande energia, perfino le espressioni del suo volto rappresentano lo spirito di D.C. Di solito quando fotografo mi concentro sul contatto visivo diretto. L’ultra-grandangolo mi permette di avvicinarmi molto al soggetto, mantenendo quel contatto visivo ma cogliendo anche tantissimi dettagli sullo sfondo per raccontare una storia più completa.
Nate, fotografato sotto il cartello di Georgia Avenue.
Nate, Uptown Washington, D.C. Scattata con iPhone 12 Pro da Julien James. “Nate è nato e cresciuto nell’Uptown D.C. Volevo localizzarlo nella città e mostrare come l’energia di Georgia Avenue si rispecchi in lui e in quello che indossa” spiega James.
Foto in bianco e nero di Taryn.
Taryn, artista locale, Washington, D.C. Scattata con iPhone 12 Pro da Julien James.
Chris, seduto su un muretto di mattoni.
Chris, H Street, Washington, D.C. Scattata con iPhone 12 Pro da Julien James. “Chris non è nato qui, ma ormai incarna il senso di comunità di D.C. Lo chiamo ‘il re di H Street’ perché fa volontariato e si impegna molto per risollevare la comunità black e brown da quando è iniziata la pandemia” dice James.
Volevo cogliere l’essenza di Chicago e la sua eccellenza. Bronzeville è dove è iniziata la carriera di tanti musicisti jazz, blues e gospel, perciò volevo fotografare Sam nel suo elemento, mentre suona la tromba, ma anche inserirlo nella storia del quartiere. Anche il South Shore Drill Team è molto radicato a Chicago. Il fatto di scattare con iPhone 12 Pro mi ha permesso di collocare sia Sam che i membri della banda in queste location, e di vederli subito sotto una nuova luce. Sono rimasto impressionato dalla velocità della fotocamera e dalla possibilità di convertire rapidamente le foto a colori in bianco e nero, per ricordare le immagini storiche e ottenere un effetto senza tempo. 
Fin da bambino, mia madre mi ha insegnato l’importanza di conoscere la nostra storia. Mi ha anche insegnato che tutto ciò che è nero è eccellente. Malcolm X era eccellente. Martin Luther King Jr. era eccellente. Sono cresciuto in Italia, dove le scuole non insegnano la storia afroamericana, perciò mia madre si è assicurata che conoscessi i leader e il movimento della mia gente. Come fotografo, il mio lavoro è documentare l’esperienza nera a Chicago. Spero che le storie che racconto possano contribuire a cambiare l’idea che il resto del mondo ha di questa città.
Un uomo e una donna del South Shore Drill Team tengono in mano delle bandiere.
Membri del South Shore Drill Team, Chicago. Scattata con iPhone 12 Pro da Lawrence Agyei.
Una donna seduta all’aperto con in braccio una bambina.
Imani e Indigo, Chicago. Scattata con iPhone 12 Pro da Lawrence Agyei. “Quando vieni a Chicago, scopri che qui c’è un forte senso della famiglia. Volevo catturare lo spirito e l’energia della città” spiega Agyei.
El Porto, a Manhattan Beach, ha un passato di segregazione ai danni della comunità black locale. Durante tutta la storia degli Stati Uniti, alle persone nere è stato vietato di accedere agli spazi ricreativi, ad esempio per cavalcare le onde di Manhattan Beach. Marikah e Ludine dimostrano resilienza e forza, e che noi donne nere possiamo fare qualunque cosa vogliamo, se ci mettiamo d’impegno e se abbiamo accesso a quell’opportunità. Volevo richiamare visivamente le vecchie foto di surf per mostrare i parallelismi tra ieri e oggi, e immortalare donne di colore che occupano questo spazio con la sicurezza di chi sa di averne diritto.
Marikah con la sua tavola da surf, in piedi su una scogliera.
Marikah, Palos Verdes Cove, Ranchos Palos Verdes, California. Scattata con iPhone 12 Pro da Gabriella Angotti-Jones.
Ludine sulla spiaggia con la sua tavola da surf.
Ludine, El Porto Beach, Los Angeles. Scattata con iPhone 12 Pro da Gabriella Angotti-Jones. Meno di due chilometri più a sud, Bruce’s Beach era uno stabilimento balneare per losangelini di colore fondato da Charles e Willa Bruce nel 1912. A metà degli anni ’20, il quartiere circostante fu sequestrato dalle autorità municipali dopo che minacce e atti di violenza non riuscirono a scacciare la crescente comunità nera dalla città.
Sono un detroitiano di terza generazione. Mia madre lavorava in banca, papà era alla catena di montaggio di una fabbrica di automobili, come suo padre prima di lui. Sono del West Side. Fra vicini ci conoscevamo quasi tutti, e al contrario di quello che si sente spesso, nella mia via c’erano tante famiglie e un senso di comunità genuino. Il quartiere non era perfetto, ma si respirava l’orgoglio dei lavoratori della classe media. Io cerco di cogliere lampi di quell’orgoglio. A volte è sul viso dei cittadini di Detroit che camminano per strada; altre volte è nel luogo in sé, nella bellezza degli spazi di Detroit e nell’energia della città. 
Queste immagini hanno molta dimensionalità. Ho fotografato elementi di architettura perché volevo capire se iPhone 12 Pro riesce a gestire bene punti estremamente sovrailluminati e in ombra nella stessa immagine. Risaltano subito, senza bisogno di ritoccare le foto.
Per me, la ‘blackness’ è un legame socioeconomico che viene capito quasi universalmente dalle persone nere. È “gioia e dolore”, come canterebbe Frankie Beverly. È l’eredità che ci insegna a sopravvivere e perfino prosperare a dispetto di certe forze che forse preferirebbero che non esistessimo nemmeno. È il modo in cui affrontiamo i problemi, la nostra visione intellettuale del mondo che ci circonda. È il buono che abbiamo costruito e il male che abbiamo sopportato, che ci fa ribellare contro le forze opposte ma anche provare empatia per persone che nemmeno conosciamo. È il riconoscere che collettivamente stiamo tutti affrontando la stessa sfida, non importa in quale città viviamo.
Il cartello e i grattacieli di Woodward Avenue.
Woodward Avenue, centro di Detroit. Scattata con iPhone 12 Pro da Brian Day.
Passerella.
La passerella dell’ormai demolita Joe Luis Arena, Detroit. Scattata con iPhone 12 Pro da Brian Day.
Ambassador Bridge.
Ambassador Bridge, Detroit. Scattata con iPhone 12 Pro da Brian Day.
Black è generazionale. È la famiglia e i luoghi che per noi significano qualcosa. In queste foto ho cercato di trasmettere il senso di intimità e autenticità del newyorkese comune immortalando amici e famigliari che sono cresciuti dove sono cresciuta anch’io. Fotografarli nel nostro quartiere permette di offrire a chi vive in altre parti del mondo una visione più completa di queste parti vere e concrete di New York. 
Shay in posa sui gradini di una scala.
Shay, il Bronx, New York. Scattata con iPhone 12 Pro da Lelanie Foster.
Jashly, fotografata su un tetto.
Jashly, Washington Heights, New York. Scattata con iPhone 12 Pro da Lelanie Foster.
Foto in bianco e nero di Bob.
Rob, il Bronx, New York. Scattata con iPhone 12 Pro da Lelanie Foster.
I fotografi e le fotografe in questo articolo sono solo alcuni dei tanti il cui lavoro verrà presentato a partire da oggi. È possibile scoprire le loro storie su instagram.com/apple. In più, per tutto il mese di febbraio, Apple celebrerà il Black History Month con nuove raccolte, sessioni Today at Apple e altro ancora. Maggiori dettagli sono disponibili su apple.com/it/newsroom. Durante le sessioni virtuali e i tutorial Today at Apple, ideati in collaborazione con l’editore d’arte e design It’s Nice That, artisti della comunità black parleranno di come la creatività possa innescare il cambiamento. I partecipanti impareranno a fotografare nel formato Apple ProRAW, e potranno esplorare le funzioni di ritocco e selezione nell’app Foto su iPhone. La fotografa Bethany Mollenkof, che ha coperto Los Angeles per il progetto “Hometown”, condurrà una sessione il mese prossimo. Per maggiori informazioni, visitare apple.co/new-world.
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Immagini di Shot on iPhone 12: “Hometown”

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