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COMUNICATO STAMPA 28 gennaio 2021

La giornata della protezione dei dati personali in Apple: migliorare la trasparenza e mettere gli utenti in condizione di decidere

Il tracciamento dei dati è più diffuso che mai. Scopri come le funzioni per la privacy di Apple aiutano gli utenti ad assumere il controllo sui propri dati

Logo privacy Apple.
Per celebrare la Giornata della protezione dei dati personali, Apple condivide “A Day in the Life of Your Data”, un report che illustra in che modo le aziende tracciano i dati degli utenti.
Cupertino, California — Il 28 gennaio è la Giornata della protezione dei dati personali, un momento per accrescere la consapevolezza sulla protezione delle informazioni personali delle persone online. Apple celebra la Giornata della protezione dei dati personali condividendo “A Day in the Life of Your Data,” un report di facile comprensione che illustra in che modo le aziende tracciano i dati degli utenti nei siti web e nelle app. Il report spiega inoltre come le funzioni per la privacy integrate nei prodotti Apple garantiscono agli utenti più trasparenza e controllo, responsabilizzando le persone con gli strumenti e le conoscenze necessarie per proteggere le proprie informazioni personali.
“La privacy significa tranquillità, sicurezza. Significa avere il controllo quando si tratta dei propri dati,” ha dichiarato Craig Federighi, Senior Vice President of Software Engineering di Apple. “Il nostro obiettivo è creare tecnologie che tengano al sicuro e protette le informazioni delle persone. Riteniamo che la privacy sia un diritto umano inalienabile e i nostri team si impegnano ogni giorno per integrarla in tutto ciò che facciamo.”
“A Day in the Life of Your Data” aiuta gli utenti a comprendere meglio in che modo le aziende di terze parti tracciano le loro informazioni nelle app e nei siti web; descrive inoltre gli strumenti forniti da Apple per rendere il tracciamento più trasparente e per garantire agli utenti maggiore controllo. Il documento fa luce su come alcune di queste prassi siano ormai diffuse. In media le app includono sei “tracker” di altre aziende il cui unico obiettivo è tracciare le persone e le loro informazioni personali.¹ I dati raccolti da questi tracker vengono messi insieme, condivisi, aggregati e monetizzati, alimentando così un settore che vale 227 miliardi di dollari l’anno.²
L’etichetta della privacy sull’App Store mostrata su un iPhone 12.
La nuova etichetta richiede a ogni app (incluse quelle di Apple) di fornire agli utenti un riepilogo di semplice visualizzazione sulle prassi adottate dallo sviluppatore in materia di privacy.
Lo scorso anno, come parte di iOS 14 e iPadOS 14, Apple ha introdotto una serie di importanti funzioni per la privacy studiate per aiutare gli utenti a prendere informazioni più informate e consapevoli sui propri dati. Due funzioni in particolare hanno il potenziale per fare la differenza nel modo in cui gli utenti tutelano la loro privacy:
  • Grazie alla nuova sezione dedicata alle informazioni sulla privacy nelle pagine dei prodotti sull’App Store, una sorta di etichetta nutrizionale della privacy, Apple richiede a ogni app (incluse le proprie) di fornire agli utenti un riepilogo di semplice visualizzazione sulle prassi adottate dallo sviluppatore in materia di privacy. Ogni pagina di prodotto sull’App Store include informazioni standardizzate e facili da leggere basate sulle prassi relative a raccolta e trattamento dei dati riportate dallo sviluppatore. Queste etichette forniscono agli utenti le informazioni chiave su come l’app utilizza i loro dati, per esempio se i dati saranno utilizzati per tracciarli e se saranno collegati a loro direttamente oppure no.
  • A breve, con il prossimo aggiornamento beta di Apple, la funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app richiederà alle app di ottenere l’autorizzazione dell’utente prima di tracciare i suoi dati nelle app o nei siti web di proprietà di altre aziende. In Impostazioni gli utenti potranno vedere quali app hanno chiesto l’autorizzazione al tracciamento e apportare modifiche, se lo ritengono opportuno. Questo requisito verrà integrato su larga scala all’inizio della primavera con una nuova release di iOS 14, iPadOS 14 e tvOS 14, and ha già ottenuto il sostegno da associazioni impegnate nella tutela della privacy in tutto il mondo.
Notifica della funzione per la trasparenza del tracciamento mostrata su un iPhone 12.
Una nuova funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app in iOS, iPadOS e tvOS richiederà alle app di ottenere l’autorizzazione dell’utente prima di tracciare i suoi dati nelle app o nei siti web di proprietà di altre aziende.
Le organizzazioni per la tutela della privacy elogiano la leadership di Apple:
Gus Hosein, Privacy International: “Le indagini di PI su data broker e aziende tech dell’advertising mostrano un settore complesso e in rapida crescita che risulta ancora poco trasparente per l’utente medio. E quando manca trasparenza, aumenta il rischio di abusi. La raccolta invisibile e ingiustificata di dati non permette agli utenti di esercitare i loro diritti e di proteggere la loro privacy. Le etichette imposte da Apple richiedono a chi opera nel settore di essere chiaro e leale nei confronti dei clienti, mentre strumenti come la funzione per la trasparenza del tracciamento aiuteranno le persone a riaffermare il controllo sulla fuga invisibile dei propri dati. Con queste encomiabili innovazioni, il settore avvertirà finalmente la pressione necessaria a introdurre un cambiamento. La consapevolezza dei clienti e le soluzioni tecniche sono elementi essenziali della soluzione; tuttavia, per evitare che gli operatori del settore diano vita a una sorta di gioco del gatto col topo, serve una regolamentazione sostanziale e applicabile che ponga fine a questo sfruttamento dei nostri dati.”
Jeff Chester, Center for Digital Democracy: “I nuovi strumenti per la privacy dei dati presentati da Apple garantiscono alle persone un maggiore controllo sulle proprie informazioni personali. I data broker e gli inserzionisti online ora dovranno agire in maniera più responsabile quando trattano con i clienti che utilizzano applicazioni di terze parti sui dispositivi Apple.”
Michelle Richardson, Center for Democracy and Technology: “Troppo spesso i clienti sono attori inconsapevoli in una rete di tracciamento e targeting dei dati. Questi cambiamenti aiuteranno a ristabilire l’equilibrio nell’ecosistema così che la raccolta e la condivisione dei dati siano più trasparenti e che il tracciamento non sia più la norma. Un cambiamento sistemico di questa portata è un enorme passo avanti per i clienti.”
Tristan Harris, Center for Humane Technology: “L’annuncio fatto oggi da Apple allontana ulteriormente l’ecosistema dagli effetti dannosi della profilazione e del microtargeting che generano molti dei problemi evidenziati in The Social Dilemma.”
La consapevolezza delle prassi adottate dal settore, come il tracciamento dei dati, è solamente il primo passo verso una migliore esperienza di privacy. Gli utenti necessitano anche di funzioni e controlli per decidere come e da chi possono essere utilizzati i loro dati. Apple ha guidato il settore integrando misure di protezione della privacy in ciascuno dei suoi prodotti e servizi.
Da anni Apple introduce decine di tecnologie che tutelano la privacy degli utenti e contribuiscono a proteggere i loro dati. Per esempio, già nel 2005 Safari è stato il primo browser a bloccare di default i cookie di terze parti. In iOS 11 e macOS High Sierra, Safari ha aggiunto la funzione Intelligent Tracking Prevention per limitare ulteriormente il tracciamento dei dati pur consentendo la normale funzionalità dei siti web. Nel 2018 Apple ha introdotto protezioni volte a impedire alle aziende il fingerprinting su Mac, una prassi con cui terze parti cercano di identificare i dispositivi degli utenti in base a dati come font e plug-in.
Queste tecnologie rappresentano solo una piccola parte delle numerose funzioni per la privacy introdotte da Apple nei suoi prodotti. Per maggiori informazioni, visita il sito web di Apple dedicato alla privacy apple.com/privacy.
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Immagini della Giornata della protezione dei dati personali

  1. Competition & Markets Authority, “Online platforms and digital advertising”, 1° luglio 2020.
  2. Gröne, Florian, Pierre Péladeau, et al., “Tomorrow’s data heroes”, Strategy+Business, 19 febbraio 2019.

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