In evidenza 08 novembre 2018

Tavola da surf e iPhone: la seconda occasione del veterano non vedente Scott Leason

Scott Leason aspetta l’onda a Mission Beach.
Il surfista Scott Leason aspetta la sua prima onda a Mission Beach.
Scott Leason è un tipo mattiniero. Entro le 5:30 ha già controllato email, social media, ultime notizie e previsioni meteo. Ha già controllato anche le informazioni più aggiornate nell’app Surfline sul suo nuovo iPhone XR, in vista della giornata che lo aspetta. Prima che il sole sorga su questo venerdì speciale, è già pronto per la sessione di surf al Mission Bay Aquatic Center di San Diego, dove sfiderà le onde di Mission Beach.
Ma Leason ha un’altra peculiarità: è cieco.
Leason controlla il suo iPhone XR prima della sessione di surf.
Leason controlla gli ultimi aggiornamenti sul suo iPhone XR prima della sessione di surf.
Veterano della Marina militare degli Stati Uniti, era uno degli esperti di comunicazione visiva, o “segnalatori”, di stanza sulla nave da guerra anfibia USS Tripoli; il suo compito consisteva nelle comunicazioni nave-nave tramite luci intermittenti, codice Morse e alfabeto semaforico. Dopo sette anni di servizio, Leason perse la vista quando il proiettile di un rapinatore gli lesionò entrambi gli occhi, il 4 luglio del 1993. Nel 2009, dopo aver imparato negli anni a gestire la sua nuova “normalità”, Leason ricevette un computer e un corso di tecnologia dal Blind Rehabilitation Center del Dipartimento statunitense per i reduci. Quel momento fu una tappa fondamentale nel suo viaggio verso una completa indipendenza.
La tecnologia mobile accessibile era ancora agli albori, ma il sistema operativo iOS di Apple aveva già fatto breccia nel cuore degli utenti. Nel 2012, Leason ricevette il suo primo iPhone, un iPhone 5, e un corso di formazione tenuto da Sarah T. Majidzadeh, Assistant Chief di Blind Rehabilitation presso il Tibor Rubin VA Medical Center di Long Beach. “È molto più facile navigare con il telefono,” ha dichiarato Leason. “Penso che molti utenti con disabilità visive lo preferiscano, perché con l’iPhone possono fare tutto. E VoiceOver funziona davvero alla grande.”
Leason è solo una delle tante persone non vedenti o ipovedenti che si affidano a VoiceOver per affrontare le attività quotidiane. Oggi, infatti, il numero di persone non vedenti che utilizzano VoiceOver è superiore a quello cumulato degli utilizzatori di altri software mobile per la lettura dello schermo. Circa il 70% dei veterani che si rivolgono ai 13 centri di riabilitazione del Dipartimento statunitense per i reduci riceve dispositivi iOS e un training specifico sull’accessibilità. “Questi strumenti garantiscono condizioni di parità,” ha spiegato Majidzadeh.
Ma Leason non è un guru della tecnologia. Certo, indossa un Apple Watch per seguire i suoi intensi allenamenti a casa e in acqua. Ma la cosa che preferisce è la semplicità e la perfetta sinergia che si crea fra i suoi dispositivi; due fattori che iPhone offre da sempre a tutti i suoi utenti, vedenti e non. ”Domani potrò iniziare il mio allenamento sul surf", dice. "Sarà interessante vedere che quante calorie brucierò là fuori".
Leason inizia l’allenamento surf sul suo Apple Watch Series 4.
Leason inizia l’allenamento surf sul suo Apple Watch Series 4.
Leason seduto sulla tavola in acqua.
Leason rema sdraiato sulla tavola finché il suo coach non gli grida “Up!”.
Leason è un atleta spinto da un autentico spirito agonistico. Vuole vincere. E ci è riuscito in più occasioni: fu il primo campione cieco agli USA Adaptive Surfing Championships presso Oceanside Harbor North Jetty a giugno 2016. Quello stesso anno si aggiudicò il secondo posto nella categoria trick uomini di sci nautico alla USA Water Ski Competition di Harmony, Carolina del Nord. In quell’anno gareggiò in sette competizioni in quattro diverse specialità.

“Quando mi ha mostrato tutto ciò che poteva fare [con il suo iPhone], sono rimasto sbalordito dal fatto che avesse imparato a interagire con il dispositivo per sfruttarne appieno il potenziale.”

Benché Leason collabori con il Mission Bay Aquatic Center da 10 anni, il surf è stata una scoperta recente, un tentativo di rivivere un passatempo della sua infanzia a Corona del Mar. Nel corso degli anni, con il supporto del programma per veterani Operation Rebound della Challenged Athletes Foundation, Leason e il centro hanno acquisito nuove conoscenze e abilità, adattandosi e crescendo man mano che l’atleta conquistava nuovi traguardi in acqua.
La collezione di medaglie di Scott Leason.
In quell’anno Leason gareggiò in sette competizioni in quattro diverse specialità.
Paul Lang, coordinatore presso il Mission Bay Aquatic Center, ricorda alcuni degli ostacoli maggiori che incontrarono agli inizi. “Quando facciamo sci nautico e wakeboarding, di solito comunichiamo all’atleta che la barca sta per virare,” spiega. “Dato che Scott non può vedere questi segnali, abbiamo elaborato un sistema diverso: quando stiamo per iniziare a trainarlo, muoviamo la corda, così sa che stiamo arrivando. Cose così, insomma... ci imbattiamo in un ostacolo, ci ragioniamo insieme a Scott e troviamo una soluzione che vada bene a tutti.”
Lang, che collabora con Leason da prima che ricevesse il suo primo iPhone, rimane spesso sbalordito dalla sua capacità di adattamento dentro e fuori dall’acqua.
Scott Leason mentre fa surf.
Leason indossa una rash guard con la scritta “surfista cieco” stampata sul davanti per segnalare agli altri surfisti che ha bisogno di più spazio.
“La prima volta che ha ricevuto un iPhone e ha imparato a usare VoiceOver, gli chiesi di mostrarmelo; lo vedevo toccare lo schermo e non capivo cosa stesse facendo, per me era solo una serie di tap sul display e poi le parole uscivano dal telefono velocissime,” ha dichiarato Lang. “Quando mi ha mostrato tutto ciò che poteva fare, sono rimasto sbalordito dal fatto che avesse imparato a interagire con il dispositivo per sfruttarne appieno il potenziale. ... È esattamente come tutti gli altri. Se ne sta seduto in un angolo tutto concentrato sul suo telefono, ad ascoltare musica, leggere, inviare messaggi.”
“È impressionante quanto sembrino tanti 10 anni nel mondo della tecnologia,” ha commentato Kevin Waldick, Assistant Director del Mission Bay Aquatic Center. “Non era affatto un patito o un esperto di informatica, ma quando ricevette il suo primo iPhone fu subito ‘Ce la faccio. È fantastico’. Apple fa un ottimo lavoro nel rendere la sua tecnologia accessibile. Questi sport sono accessibili proprio come la tecnologia. Per lui è stato straordinario.”
Scott Leason con il suo cane guida Snickers.
Leason e il suo cane guida Snickers aspettano di tornare a casa dopo la sessione di surf.
Scott Leason si allena a casa.
Ogni giorno Leason segue un rigoroso programma di allenamento di due ore a casa.
Il 2018 sta per finire e Leason ha un solo mese di wakeboarding e surf prima della chiusura del centro per le vacanze. “Quando sono all’estremità della corda dietro una barca, sono come tutti gli altri. Mi dimentico di essere cieco,” spiega. “Quando poi torno sulla spiaggia, con ancora la tavola in mano, e la gente vede Snickers, allora spiego che sì, lui è il mio cane guida. E tutti mi chiedono ‘sei cieco?’. È una bella sensazione.”
“Gli sport acquatici sono terapeutici ma soprattutto è qui che esprimo me stesso, ciò che sono e chi sono diventato,” aggiunge.
Dopo le emozioni delle onde, Leason si gode il pranzo sulla terra ferma. È esausto, ma lo aspettano altre due ore di allenamento. E non ha la benché minima intenzione di fermarsi, con Snickers al suo fianco. Organizzerà una raccolta fondi sulla sua pagina GoFundMe, pianificherà le gare e le attività in programma per il 2019. E continuerà a vivere la sua vita. Alle sue condizioni. “Sono indipendente,” spiega. “Ed è anche il modo migliore per descrivere l’iPhone: indipendenza.”
Scott Leason con la sua tavola da surf.
Dopo la sessione, Scott fa il segno dello shaka, il saluto dei surfisti chiamato anche “hang loose”, un rito immancabile al termine di ogni giornata in acqua.

Immagini di Scott Leason

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